Segno positivo per il mercato dell'esportazione del gioiello made in Italy
Nella fragile economia italiana, c'è un settore che è stato solo sfiorato dagli effetti negativi della crisi: la gioielleria.
L'Italia, infatti, ha il primato nella produzione mondiale di gioielli ed è al terzo posto nelle esportazioni.
Il settore orafo è considerato tra le eccellenze più competitive del made in Italy, tanto che il 70% della produzione è destinata al mercati internazionali e solo il restante 30% al commercio interno.
Anche nel 2013 le esportazioni confermano il trend positivo degli anni scorsi e continuano a crescere, segnando un + 8,5% rispetto allo stesso periodo del 2012, grazie alla laboriosità di molte aziende che sanno valorizzare qualità e design.
Svizzera, Cina, Germania e Turchia sono i paesi che maggiormente richiedono ed acquistano i nostri prodotti.
Molto meno vivace risulta il mercato interno che ancora soffre la contrazione dei consumi, con particolare riferimento ai beni di lusso.
Infatti, i dati forniti nell'ultimo rapporto di Confindustria Federorafi, evidenziano che gli italiani, rispetto ai consumatori stranieri, sono orientati verso un acquisto più mirato di preziosi, con un buon rapporto qualità/prezzo.
I gioielli hanno esercitato il loro fascino sin dall'antichità.
Popoli come gli Egizi, i Maya e gli Incas amavano adornarsi di monili preziosi, non solo perché simboli di ricchezza e di regalità, ma anche per motivi religiosi e scaramantici.
Anche i Sumeri e gli Etruschi furono grandi estimatori di gioielli, tanto da realizzare manufatti ed oggetti di raffinata bellezza.
Successivamente i Romani, che consideravano i gioielli sinonimo di potere, ne fecero largo uso come merce di scambio, per sostenere i costi elevatissimi delle loro campagne militari.
In epoca bizantina, gli artigiani orafi furono i primi ad incastonare pietre preziose come rubini, zaffiri e smeraldi e ad intagliare cammei, con vera maestria.
Nel Medioevo, Venezia s'impose come capitale del commercio dei diamanti e più tardi, fu la volta di Firenze, che grazie alla famiglia dei Medici, diede lustro all'Italia facendo conoscere ed apprezzare in tutto il mondo, le bellissime creazioni dei suoi orafi.
Nel Rinascimento si diffuse la moda della "parure", il classico coordinato di collana, bracciale, orecchini ed anello, indossato da dame e regine di ogni corte d'Europa.
Successivamente le pietre preziose vennero utilizzate come ornamento di guanti, cappelli e tabacchiere; si affinarono le tecniche di lavorazione, in particolare, lo sbalzo, e si iniziò a fare grande uso di perle.
Nel XIX° secolo fu introdotta la placcatura e furono scoperti grandi giacimenti di diamanti in sud Africa, e di oro nel centro-sud America.
Iniziarono la loro attività aziende come Fabergé, Cartier, Van Cleef & Arpels, Tiffany e Castellani che ancora oggi, sono tra i marchi più richiesti nel mondo.
Il simbolismo e l'astrattismo ispirarono il design dei gioielli nel primi anni del Novecento.
Maison prestigiose come Bulgari e Chanel, realizzarono famose collezioni riferendosi al cubismo picassiano, tanto in voga in quegli anni.
Oggi gli stilisti preferiscono forme morbide, concrete, che fanno risaltare il gioiello per il suo valore intrinseco, prediligendo la qualità della manifattura.
Nelle collezioni moderne, talvolta il design strizza l'occhio all'eccentricità, come succede nella moda, ma sono i gioielli che hanno una storia ad appassionare i collezionisti, disposti a pagare anche cifre astronomiche pur di venirne in possesso.
Ecco perché molti gioielli antichi, per la loro originalità e rarità, sono considerati un ottimo investimento che, nel tempo, acquista sempre più valore.
Nel campo dei gioielli da investimento, la pietra da consigliare più di ogni altra, è senz'altro il diamante, l'oggetto del desiderio di milioni di donne.
Naturalmente quelli da investimento sono più ricercati e pregiati rispetto a quelli destinati alla gioielleria, sempre molto belli, ma di qualità inferiore.
I diamanti da investimento sono riconosciuti e certificati dalla World Federation of Diamond Bourses, istituto autorizzato che garantisce il valore e la rivendibilità della pietra, nel rispetto delle direttive internazionali.
Anche il diamante acquistato in oreficeria deve essere certificato da un ente autorizzato che ne descrive le caratteristiche e la provenienza, ma la cosa migliore è farsi consigliare dal gioielliere di fiducia.
Garanzia di un sicuro profitto, il diamante è il regalo ideale per un'occasione importante: la nascita di un figlio, il matrimonio di una persona cara, un anniversario felice: con un dono così bello e prezioso si ha la certezza di stupire e di fare sempre centro.
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