Quotazione oro, Borsa di Londra e Borse Europee

valutazione oroOro, oro, oro. Il biondo metallo si vende e si acquista anche e nonostante la crisi economica: chiunque ne abbia la possibilità sembra non volersi lasciar sfuggire l’occasione.
La febbre dell’oro non accenna a diminuire: un anno fa si registrava presso i rivenditori l’esaurimento delle scorte di monete da investimento e stessa sorte toccò poco dopo ai lingotti.
Non è solo il fascino del bene prezioso a guidare la mano di chi decide di investire tutto o parte del proprio capitale il biondo metallo.

Innanzitutto l’oro è da sempre un bene rifugio per eccellenza: investire in oro significa quindi mettere il proprio patrimonio al riparo dalle speculazioni borsistiche ed impiegarlo in modo utile, sicuri che l’investimento produrrà nel medio e nel lungo termine un guadagno, indipendentemente dalle vicende politico finanziarie che dovessero scuotere nel frattempo i mercati di tutto il mondo.
Diversamente dai titoli e dalle azioni infatti, l’oro non viene scambiato in borsa, ma su mercati separati che seguono le regole tipiche della domanda e dell’offerta e che non subiscono ripercussioni particolari dalle vicende esterne.
Gli scambi avvengono direttamente tra venditori e acquirenti, senza l’obbligatorio intervento di intermediari finanziari e, l’assenza delle regole e delle tempistiche tipiche delle borse di tutto il mondo, fa si che in pratica le contrattazioni relative all’oro si svolgano a ciclo continuo 24h su 24 in tutto il mondo.
Investire in oro significa quindi poter acquistare o rivendere, e quindi monetizzare, con molta facilità ed in qualunque momento.

Ma in assenza di prezzi di chiusura e dati borsistici, come si stabilisce il prezzo dell’oro?
In linea generale a stabilire il prezzo di uscita dell’oncia d’oro è il rapporto tra domanda e offerta, ma sussistono alcuni indici cui gli operatori del settore, compresi i coloro che operano nel settore dell’usato, fanno riferimento per la definizione dello spread da applicare alle contrattazioni.
Tra essi ha un ruolo preponderante il cosiddetto prezzo fix dell’oro (o fixing dell’oro), ovvero la quotazione dell’oro 24K che viene stabilita ormai dagli inizi del 1900 dalla Borsa di Londra. 
Presso tale istituzione infatti opera un comitato, di cui fanno parte i maggiori operatori del settore in tutta Europa, che provvede due volte al giorno (alle 10.30 e alle 15.00) a fissare un valore di riferimento, allo scopo di calmierare il mercato, mantenendo in costante equilibrio domanda e offerta.
Nelle singole sedute vengono cioè presi in considerazione gli ordini di acquisto e di vendita ricevuti dalle buillion bank partecipanti e si determina un valore dell’oro al cui livello la “quantità lorda” degli ordini relativi agli acquisti combacia con quella relativa alle vendite.

Il fixing dell’oro non è tuttavia l’unico indice rilevante. Vengono infatti prese in esame anche le quotazioni stabilite da alcuni soggetti del mercato, la cui importanza, valutata in relazione al volume di ordini gestito, è in grado di influenzare la massima quotazione dell’oro.
Tra gli altri rilevano in particolare i prezzi fissati da due grandi banco metalli, la Buillon Vault, che siede anche nella Borsa di Londra e la Kitco.
Le quotazioni da essi fissate sono così rilevanti, che in gergo si fa riferimento ad esse parlando espressamente di prezzo Kitco e prezzo Buillon.
Buillon Vault è una società che vede tra i soci anche il World Gold Council e che custodisce, in nome e per conto di un numero molto elevato di clienti (si calcola circa 50.000 sparsi in tutto il mondo), oro e argento per un ammontare pari a circa 1,3 miliardi di Euro, suddivisi in diverse camere blindate di sicurezza tra la Svizzera, il Canada e gli Stati Uniti.
Oltre alla possibilità di offrire costi di deposito e transazione molto bassi ai propri utenti, queste piattaforme specializzate, che grazie al web sono davvero fruibili da ogni parte del mondo, sono in grado di influenzare apertamente il prezzo di oro e argento sui mercati.

Il prezzo dell’oro cui fino ad ora abbiamo fatto riferimento, è bene sottolinearlo, riguarda l’oro puro 24kt commercializzato all’oncia sui mercati. Sebbene utilizzato quale parametro, esso dovrà trovare gli opportuni adattamenti per essere successivamente applicato alle carature inferiori e subirà gli incrementi (spread) dati dai costi di stoccaggio e lavorazione imposti dai singoli esercenti.

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