La numismatica ha sempre affascinato sia i collezionisti che gli investitori. Le monete d’oro e d’argento, soprattutto ai nostri giorni, rappresentano un concreto e valido modo per investire i risparmi allo scopo di incrementarli. Ma per poterlo fare è necessario conoscere le loro origine storiche, artistiche ed economiche. Il valore di ogni moneta varia a seconda del suo anno di produzione, della sua tiratura, della zecca che l’ha coniata, del suo grado di conservazione, dalla sua notorietà, dal suo peso, dal suo titolo, eccetera. Le monete d’oro e d’argento il cui valore è legato al peso ed al titolo vengono definite monete da borse in quanto sono valutate tenendo conto dell’andamento borsistico dei metalli preziosi. Appartengono a questa categoria ad esempio le sterline ed i marenghi. Tra le numerose monete d’oro e d’argento, più o meno conosciute, sono meritevoli di essere presi in considerazione come investimento economico le seguenti:
– sterlina d’oro venne creata nel 1489 su richiesta del re Enrico VII e coniata a partire del 1496 fino al termine del regno di Elisabetta I avvenuto nel 1603. La moneta venne definita più comunemente Sovrana, poiché sul suo dritto veniva rappresentato il sovrano regnante, mentre sul suo rovescio, nel corso degli anni, furono utilizzati diverse raffigurazione, la più conosciuta rimane l’uccisione del drago da parte di San Giorgio. Nel 1917 venne sospesa la loro produzione. Dopo aver bloccato, nel 1932, la coniazione che avveniva in alcuni stati fuori dal regno inglese, nel 1957 venne ripresa la sua realizzazione senza rimetterle in circolazione. La produzione diminuì sempre di più e le monete entrano a parte del mondo della numismatica e dei collezionisti. A partire dal 2000 furono riprodotte sterline d’oro da investimento. Ogni sterlina contiene 916,67 grammi d’oro puro ogni 1000 grammi. E’ una delle monete che maggiormente interessa gli investitori ed i numismatici grazie al fatto che il suo valore è legato all’andamento borsistico dell’oro e che, nei momenti di crisi economica, può avvantaggiarsi di uno spread elevato;
– marengo, questa moneta d’oro venne alla luce nel 1801 per opera della Repubblica Subalpina che volle commemorare la vittoria di Napoleone contro gli Austriaci, avvenuta a Marengo l’anno prima. Venne utilizzata come moneta anche un Francia, con il nome di Napoléon, ed in Italia il marengo corrispondeva alla 20 lire. Ha un titolo di 900 millesimi ed un peso che si aggira intorno ai 6,45 grammi. Per merito dell’oro presente nella moneta, il marengo è visto come un investimento garantito;
– ducato austriaco è disponibile come moneta sia in oro che in argento. Raffigura, da un lato, l’immagine dell’imperatore austriaco Iosef Franz e, dall’altro, l’aquila a due teste. Quella in oro ha un peso di 3,49 grammi ed un titolo di 986,11/1000 ed è adatta come incremento economico;
– pesos messicano, il più valutato è il taglio da 50 che venne coniato per festeggiare sia il centenario della guerra di indipendenza combattuta contro la Spagna che l’ottenimento dell’indipendenza nel 1821. Sul dritto dalla moneta si trova la Vittoria Alata. Ha un peso di 41,7 grammi ed un titolo a 900/1000. E’ apprezzata come investimento a lunga durata per la sua estetica, per la sua copiosa tiratura completata da tempo, per la sua importanza storica e per il suo spread a valori molto bassi;
– krugerrand, questa moneta venne coniata nel 1967 in Sudafrica allo scopo di rafforzare il valore di mercato dell’oro territoriale. Deve il suo nome al politico sudafricano Stephanus Johannes Paul Kruher che è raffigurato sul dritto della moneta, sul suo rovescio, al contrario, si trova l’immagine di una gazzella. La sua produzione ha subito continue riprese e rallentamenti e solo, a partire dal 2000, i livelli di coniatura sono ripresi notevolmente con, oltre al taglio base 1/1, tagli da 1/2, 1/4 ed 1/10. E’ l’emblema della moneta da investimento di cui la più apprezzata è quella da un’oncia. E’ di interesse per gli investitori ed i numismatici, per svariati motivi ossia sia per il suo titolo a 916,6/1000, per il suo peso pari a 33,9305 grammi, non per il suo design ma piuttosto perché è la banconota che non sparirà mai dalla circolazione visto la sua elevata produzione e per il fatto che ha un notevole contenuto d’oro valutato secondo le quotazioni di borsa;
– dollaro americano, sia d’argento che d’oro, è una moneta la cui quotazione oscilla a seconda della valutazione borsistiche dell’oro e dell’argento e proprio per questo è considerato, attualmente, un investimento sicuro. Di particolare interesse è il conio da 100 dollari con un’oncia d’oro e quello da 50 con 1/2 oncia , entrambi con un titolo di 999,90/1000;
– nugget australiano, riporta l’immagine della Regina Elisabetta II, sul suo dritto, ed un canguro sul suo rovescio. Fu messa in produzione nel 1896 in diversi tagli quale 1, 2, 10, 1/20, 1/10, 1/4 di oncia. Gli investitori l’acquistano per il fatto che è la sola moneta d’ora che ha un valore legale ed un produzione annuale ridotta. . Ha un peso di 31,1035 grammi ed un titolo a 999,9/1000.
L’acquisto di monete d’oro, da alcuni anni, viene considerato un tipo di investimento che tutela, in modo sicuro e con pochi rischi, dall’inflazione. Le monete d’oro posseggono un valore numismatico notevole, una quotazione giornaliera sulle più importanti borse, si possono acquistate anche con un capitale limitato ed il loro valore si conserva a lungo termine, senza dimenticare che il recente aumento della domanda delle monete d’oro ha conferito un corrispettivo più elevato al metallo prezioso presente in esse. Per assicurarsi un corretto investimento sarebbe consigliabile impegnare piccoli importi di denaro e diversificare l’acquisto di diversi tagli e tipi di monete d’oro. Per avere la certezza di fare un buon acquisto sarà meglio rivolgersi ad uno dei tanti banco metalli, sparsi su tutto il territorio, specializzati sia nella vendita di oro da investimento che di monete d’oro . Queste aziende sono autorizzate, dalla Banca d’Italia, ad operare nel commercio del metallo prezioso e assicurano competenza e serietà nelle trattative.